RomaForever.it
facebook twitter Feed RSS
Lunedì - 20 maggio 2024
Mappa Cerca Versión italiana
RomaForever.it
HOME
   
NEWS
   
SQUADRA
   
CAMPIONATO
   
CHAMPIONS LEAGUE
   
EUROPA LEAGUE
   
CONFERENCE LEAGUE
   
COPPA ITALIA
   
 
   
FORUM
   
AMICHEVOLI
   
CALCIOMERCATO
   
FORMAZIONI
   
PALMARÉS
   
SUPERCOPPA ITALIANA
   
   
   

Gigi Riva: "Nazionale rovinata da troppi stranieri. Napoli entusiasmante, Mourinho è unico"

"Mancini fa quello che può ma i giovani italiani così non possono emergere"
Mercoledì 22 marzo 2023
Guardo poco calcio, mi annoia, ragiona Gigi Riva. Il suo mondo è a Cagliari da sessant'anni esatti, da quando nel 1963 il presidente Andrea Arrica lo strappò a Renato Dall'Ara, numero uno del Bologna, acquistandolo dal Legnano per 37 milioni di lire. Un piccolo aereo che volava basso tra le nuvole lo portò dalla Lombardia alla Sardegna, «ma guarda dove sto andando, me ne torno subito» i suoi pensieri, lo sguardo torvo.

Invece Luigi Riva da Leggiuno, che nel tempo sarebbe diventato Giggirriva e tanto altro, dall'Isola non si è più mosso. Proprio ieri il Comune di Cagliari ha deciso all'unanimità di intitolargli il nuovo stadio: Riva lo ha appreso con grande soddisfazione.

Vive circondato dal popolo sardo che lo ha eletto a simbolo e mito, dall'affetto dei due figli, Nicola e Mauro, e di cinque nipoti, tutte ragazze, Virginia, Ilaria, Sofia, Gaia e Cecilia, tra i 21 e i 7 anni: a loro trasmette i suoi valori di sempre, coerenza, dignità e onestà. «Sto abbastanza bene» racconta ora anche se cammina poco, Riva, i tanti calci presi sui campi di tutto il mondo gli hanno presentato il conto; non va allo stadio da quando nel 2017 Malagò gli consegnò il Collare d'Oro e la gente cantò per lui come ai bei tempi. E si commosse.
Pochi amici, scelti, come Reginato e Tomasini, suoi scudieri del Cagliari dello scudetto. Tanto sport in Tv, tennis, ciclismo, i grandi eventi. Oggi ha 78 anni e custodisce un record di ferro, 35 gol con l'Italia in 42 partite: da allora nessuno come lui, nemmeno da vicino. E sì che la Nazionale avrebbe bisogno di uno così: Roberto Mancini è alla disperata ricerca di attaccanti che non ci sono. Siamo andati a pescarli in Argentina, come un tempo si fece con i "carasucia", gli Angeli dalla faccia sporca Angelillo, Maschio e Sivori, e non ebbero fortuna. Ma non può essere la ricetta, sostiene Riva. Anzi: tutt'altro.

Non ci sono più attaccanti in Italia: possibile?
«Gli stranieri hanno rovinato la Nazionale. Sono troppi nel nostro calcio. E non c'è più un italiano che abbia la possibilità di farsi notare, di mettersi in evidenza. Sono quasi tutti attaccanti stranieri nelle squadre di vertice».

Un tecnico del passato diceva che è colpa delle mamme: non ne fanno nascere.
«Mah, è un periodo un po' così, in effetti. Mancini convoca quelli che ha a disposizione, sia chiaro, chiama i migliori che può».

Chi le piace degli attaccanti azzurri di adesso?
«Non vorrei dirne uno e far dispetto ad altri...».

Ai suoi tempi c'era invece abbondanza, i commissari tecnici dovevano fare scelte impopolari.
«E' vero, c'era una rivalità fortissima, erano tutti affamati di calcio. Oggi ci sono soprattutto stranieri, a volte non ci si riesce a ricordare nemmeno come si chiamano».

Chi era il più forte italiano della sua epoca, presenti a parte?
«Tanti... Ma mi ripeto: non vorrei scontentare nessuno...».

Lei ha giocato contro Pelé, che ci ha lasciato da poco. Se dovesse scegliere un aggettivo?
«Era il mio maestro. Cosa si può dire di Pelé? Grande, grande».

C'è una foto a Cagliari con voi due, il Santos vi giocò nel 1968 e nel 1972. Ma anche voi lo vedevate così inarrivabile?
«Lui non ti faceva pesare la sua forza. Era sempre disponibile, si fermava per fare le foto, era una persona eccezionale».

Oggi c'è l'attaccante del Manchester City, Erling Haaland, che ha media-gol alla Riva, una potenza notevole, un sinistro devastante: un altro Rombo di Tuono?
«Se segna così è un temporale! Così come Mbappé, è forte, mi piace».

Lei è stato un'istituzione in azzurro anche come dirigente: vedere due Mondiali senza l'Italia che effetto le fa?
«Mi fa male, è un discorso che chiuderei subito. Ma la partita della Nazionale a Napoli la vedrò, certo, agli Europei mi sono emozionato».

Le piace guardare il calcio di oggi
«Faccio un po' fatica, in effetti. Bisogna rassegnarsi e accettare quello che c'è. Ci sono dei bei giocatori, non lo metto in dubbio. Ma vedo troppi passaggi, in continuazione, è noioso, si va in fondo e si crossa... Troppa tattica, troppo possesso di palla, poca fantasia».

Qualcosa di buono?
«Ma sì, c'è chi fa qualche numero. Ma le partite di oggi mi sembrano noiose. Fatichi a ricordare i nomi, ci sono squadre con dieci stranieri e un italiano. Non sembra nemmeno il nostro campionato».

Il calcio si allarga, sempre più competizioni, il prossimo Mondiale avrà 48 squadre. Quanti gol avrebbe fatto Riva in questo calcio senza pause?
«Ma no... io posso dire solo di aver vissuto un bel periodo, c'erano giocatori di grande peso, come Rivera e Mazzola».

Il Napoli di oggi la diverte?
«L'ho seguito: è entusiasmante. È una bella squadra, sta facendo un campionato meraviglioso. E ha quei due là davanti...».

Cosa pensa di Mourinho?
«Ha personalità, temperamento, trasmette alla squadra il suo carattere. Chi era come lui ai miei tempi? Ognuno ha le proprie caratteristiche, Scopigno era l'opposto ad esempio. Mourinho nel suo genere è unico».

Il ritorno di Ranieri?
«Si sta comportando molto bene. Richiamarlo è stata un'ottima decisione del presidente. Il Cagliari è migliorato moltissimo, anche se rimane una sofferenza vederlo in B».

Lei è diventato un soggetto di grande interesse per il cinema, il teatro. Le piace come viene rappresentato?
«Mi fa piacere che emerga la mia semplicità. Non mi sono mai proposto, mai messo in primo piano».

Federico Buffa la accomuna a Fabrizio De André, due sardi per scelta.
«Il giorno che ci siamo conosciuti, ci siamo stretti la mano e siamo stati mezzora senza parlare...(ride) eravamo a Genova. Poi ci siamo incontrati in Sardegna, sono andato all'Agnata, a Tempio, nella sua tenuta. Mi piacevano le canzoni, certo, ma soprattutto il suo temperamento, De Andrè sapeva vedere la vita in un modo migliore di quella che era realmente. Un grande personaggio».
di Pietro Cabras
Fonte: Il Messaggero
COMMENTI
Area Utente
Login

Gigi Riva - Le Ultime News

 
    1    
 
 Lun. 05 feb 2024 
Funerali Giacomo Losi: quando e dove verranno celebrati
L'annuncio del figlio della bandiera giallorossa attraverso un post pubblicato sui social
 Mer. 24 gen 2024 
 Mar. 23 gen 2024 
Morto Musiello, ex Roma e Genoa. Giocò con Di Bartolomei e Conti
L'ex attaccante giallorosso si è spento a 70 anni dopo una breve malattia. In maglia Avellino fu capocannoniere della B 'ex aequo' con Pruzzo
 Lun. 22 gen 2024 
E' morto Gigi Riva, il calcio piange la sua leggenda
L'ex grandissimo fuoriclasse azzurro si è spento stasera a 79 anni
 Ven. 21 mag 2021 
Totti, quale futuro alla Roma? Le quattro ipotesi per un suo ritorno a Trigoria
C'è posto per te. Con Mou. Torna d'attualità, effetto Special One, il ritorno di...
 Lun. 11 gen 2021 
La Roma piange la scomparsa di Fabio Enzo, attaccante negli anni '60
Il 23 ottobre 1966 l'attaccante segnò al derby con un colpo di testa vincente
 Dom. 05 apr 2020 
De Rossi: "L'Argentina è simile all'Italia, vive di passioni"
L'ex giallorosso Daniele De Rossi è stato intervistato da Sky Sport sulla...
 Lun. 17 feb 2020 
Roma, infortuni e passo da retrocessione: è il 2020 ma sembra il 1976
"Anno bisesto, anno funesto", una Roma così brutta non si vedeva da 44 anni. Anzi,...
 Mar. 18 giu 2019 
Il futuro, in Figc o con la Fifa: "Imparerò l'inglese"
«Ci vediamo tra un mese». Tutti al mare. Anzi, Totti al mare. Francesco, dopo il...
 Ven. 15 feb 2019 
De Sanctis: "Credevo che Monchi volesse farmi tornare a Roma come calciatore e invece..."
"Nella Roma tutti i giocatori firmano un regolamento interno, le multe vanno a finire nel fondo Roma Cares"
 Mer. 08 nov 2017 
Italia, De Rossi: "Non partecipare al Mondiale sarebbe una macchia sul curriculum"
Queste le parole di Daniele De Rossi, centrocampista della Roma e della Nazionale,...
 
    1